di Elena Nicolo' Siete stati meravigliosi…ha sussurrato una donna appoggiata alle sue stampelle, mentre lasciava a fatica la grande tenda dove tutti insieme abbiamo consumato il pranzo. Siete stati meravigliosi… andava ripetendo, allontanandosi. Queste poche parole ci hanno liberato da una specie di brutto pensiero che era nella testa di ognuno di noi: c’era infatti qualche perplessità e ci siamo più volte interrogati se fosse o meno il caso, se la gente ci avrebbe accolto con piacere, o semplicemente sopportato, o peggio ancora se si sarebbe potuta “scocciare”. Grazie a questa signora abbiamo avuto la certezza che la giornata trascorsa nella tendopoli di Fossa ha invece avuto un senso. Non è mai stato nelle nostre intenzioni portare confusione e allegria o andare a raccogliere elogi e ringraziamenti in un luogo fatto di equilibri delicati, di gente stanca, fiera seppure duramente colpita, provata da mesi di vita precaria, arrangiata alla meno peggio. Ma qualche momento di leggerezza, quello si, volevamo proprio portarlo, insieme a piccoli aiuti concreti che non ci sono costati nulla e che nulla sono rispetto ai bisogni reali di quelle persone, aiuti che hanno avuto e raggiunto lo scopo di farle sentire meno sole anche a distanza di mesi dalla tragedia che le ha colpite. E allora ecco ancora il senso: non vi abbiamo dimenticato, vi siamo vicini! Questo semplicemente abbiamo voluto dire con la nostra visita al piccolo centro abruzzese, dove oltre a funghi e olio, seppure graditi, abbiamo saputo portare affetto e solidarietà, di cui c’è ancora molto bisogno. Loro hanno compreso. E in cambio ci hanno dato un bell’esempio di dignità e anche un bagaglio di emozioni, dalla gioia di vedere quattro piccoli fiocchi all’ingresso della tendopoli all’inquietudine che ognuno di noi ha provato nella visita a Fossa, paese bellissimo quanto irreale, che sembra abbandonato da anni. Credetemi, stare dal vivo dentro ad immagini conosciute solo attraverso giornali e televisioni, nell’assurdo silenzio di vicoli ormai disabitati, con i panni ancora stesi alle finestre di abitazioni lasciate in fretta… è veramente tutt’altra cosa. E sentire la sera, a casa, i nostri bambini pieni di tutto, riflettere su quello che li abbiamo portati a vedere, anche questo è stato il senso! Penso ancora con tenerezza a quella signora sconosciuta e alle sue parole che venivano dal cuore…e mi dico si, siamo stati davvero meravigliosi. |